Scoperta un improbabile molecola.

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Una molecola impossibile è stata scoperta in Spagna.

horsehead caelum big

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Nel 2011, astronomi del radiotelescopio Iram, in Sierra Nevada, Spagna, hanno fatto una scoperta incredibile. Jérome Pety e il suo team, stavano studiando per l’ennesima volta la nebulosa “Testa di Cavallo” per scoprirne la composizione chimica. Questa nebulosa è chiamata cosi per la sua forma particolare che ricorda proprio una testa di cavallo e si trova nella costellazione di Orione a 1300 anni luce dalla terra. Testa di Cavallo è una nebulosa molto studiata dagli astronomi siccome è considerato un vero laboratorio chimico. Dopo intensi studi arrivano dunque ad un risultato e annunciano la scoperta. La nebulosa è composta da 30 molecole complesse, di cui alcuni idrocarburi (che sono tipicamente di origine fossile), caratteristiche del gas naturale e del petrolio.

telescopio iram spagnaGli astronomi, stupiti, non si aspettavano una quantità di idrocarburi cosi alta, che equivale circa a 200 volte l’acqua della terra e non si aspettavano di trovarli nello spazio. Tra questi scoprono qualcosa di ancora più strano: una particolare molecola che si manifesta solo a una frequenza di 89,9 Giga-hertz.

Fino a quel momento, a quel tipo di frequenza, non era ancora stata rilevata nessuna molecola e non esisteva nessuna prova concreta dell’esistenza. Hanno cosi iniziato, un lavoro di ricerca approfondita su questa molecola, con il supporto dei colleghi di Parigi e sono riusciti a concludere che si trattava di C3H+ ovvero ioni di propinilidine (propynylidynium).

Il C3H+ è una molecola altamente instabile e quindi sulla terra attiverebbe sicuramente una reazione con altri tipi di molecole e si trasformerebbe in composti più complessi. Ma invece nello spazio, vista l’assenza di molecole che possano reagire col C3H+ è molto probabile che rimanga tale per molto tempo.

L’università di Colonia in Germania ha provato a generare questo tipo di molecola, la quale ha preso la forma di composto chimico e è stata verificata l’emissione radio come quella riscontrata nella nebulosa.

 

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